Geometria delle relazioni disfunzionali: Il triangolo drammatico

Geometria delle relazioni disfunzionali: Il triangolo drammatico

Le relazioni disfunzionali spesso si sviluppano attraverso dinamiche ben definite, in cui i ruoli si incastrano tra loro mantenendo attivo un ciclo tossico. Una delle teorie più conosciute che descrive queste interazioni è il Triangolo Drammatico di Karpman, che identifica tre ruoli principali:

I tre ruoli del triangolo drammatico

  • Il Salvatore – “Poverino, fatti aiutare!”

    • Offre aiuto e conforto, ma in realtà crea dipendenza.

    • Ha bisogno di sentirsi utile e si distrae dal proprio malessere.

    • Alimenta il ciclo della relazione disfunzionale.

  • La Vittima – “Povero me!”

    • Si sente impotente e incapace di cambiare la propria situazione.

    • Ha un’immagine di sé negativa e cerca protezione.

    • Conferma la propria inadeguatezza attraverso il rapporto con il Persecutore.

  • Il Persecutore – “È colpa tua!”

    • Critica, biasima, impone la propria autorità.

    • Esercita il controllo attraverso la paura e il senso di colpa.

    • Maschera la propria insicurezza dietro un atteggiamento punitivo.

Il gioco delle parti nelle relazioni disfunzionali

Questi ruoli non sono statici, ma possono alternarsi e intrecciarsi nel tempo:

  • Il Salvatore, se non riceve il riconoscimento desiderato, può diventare una Vittima lamentandosi di non essere apprezzato o trasformarsi in Persecutore criticando e svalutando.

  • La Vittima, quando l’impotenza diventa intollerabile, può reagire con rabbia (assumendo il ruolo di Persecutore) oppure cercare di confortare l’altro e diventare Salvatore.

  • Il Persecutore, dopo un’esplosione di rabbia, può cercare di riconquistare la fiducia della Vittima adottando il ruolo di Salvatore o cadere nella posizione di Vittima, cercando aiuto e conforto.

Complementarietà: il motore della dinamica relazionale

Le relazioni basate su questo schema non sono mai unilaterali: i ruoli si alimentano a vicenda in un equilibrio instabile che rende difficile interrompere il ciclo.

  • La Vittima cerca un Salvatore che la protegga, rinforzando la propria dipendenza e confermando l’incapacità di agire autonomamente.

  • Il Salvatore ha bisogno della Vittima per sentirsi utile e importante.

  • Il Persecutore giustifica il proprio comportamento come una forma di “giustizia” o “necessità”, alimentando il senso di colpa della Vittima.

Uscire dal triangolo drammatico

Riconoscere questi ruoli è il primo passo per spezzare il ciclo della disfunzionalità. La chiave sta nel rompere la complementarietà, sviluppando consapevolezza e autonomia:

  • Per la Vittima: riconoscere la propria capacità di agire senza dipendere da un Salvatore.

  • Per il Salvatore: imparare a offrire aiuto senza creare dipendenza.

  • Per il Persecutore: gestire il proprio bisogno di controllo senza ricorrere a colpa e intimidazione.

Ogni ruolo esiste solo in relazione agli altri, ma uscirne è possibile. Il primo passo? Riconoscere il proprio posto nel triangolo e scegliere di cambiare.

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