FAQ

Quanto dura un percorso psicologico?

Non esiste una durata standard: tutto dipende dai tuoi obiettivi e dalla natura delle difficoltà che stai affrontando. Ogni percorso è diverso, proprio come ogni persona. A volte ci concentriamo su un problema specifico e il cammino è breve, altre volte emerge il desiderio di esplorare aspetti più profondi della propria vita, e il tempo diventa un alleato prezioso. Lo decidiamo insieme, passo dopo passo.

Con quale frequenza si svolgono le sedute?

Di solito ci incontriamo una volta a settimana, ma non esiste una regola fissa. Ci sono momenti in cui senti di aver bisogno di maggiore continuità, altri in cui lo spazio tra le sedute può ampliarsi. In base alle tue esigenze possiamo accordarci sulla frequenza. Anche questo lo decideremo insieme.

Come faccio a sapere se la terapia è il giusto percorso per me?

È normale avere dubbi. Il primo colloquio serve proprio a questo: conoscerci, capire cosa ti ha portato qui, se questo spazio può diventare il tuo luogo di rifugio e trasformazione se io sono la persona più adatta ad aiutarti. Non è un impegno definitivo, ma un primo passo. Sarai tu a decidere se e come continuare.

Cosa succede durante una seduta?

In seduta non ci sono copioni né aspettative. È uno spazio tuo, dove puoi portare ciò che senti, nel modo che ti è più naturale. A volte parliamo di ciò che ti è successo durante la settimana, altre volte esploriamo emozioni che emergono dal passato. Potrai parlare liberamente delle tue esperienze, emozioni e pensieri. Io ti accompagnerò con domande, osservazioni e strumenti di intervento, per aiutarti a fare chiarezza, riconoscere schemi ricorrenti e costruire nuove prospettive.

La terapia funziona davvero?

La terapia non è una bacchetta magica, ma un processo fatto di piccoli passi. A volte sentirai di andare avanti, altre volte avrai la sensazione di essere fermo. È normale. Funziona perché, pian piano, ti aiuta a vedere te stesso in modo più chiaro, a riconoscere i tuoi bisogni, a scegliere cosa vuoi davvero. Non ti cambierà dall’esterno, ma ti darà gli strumenti per trasformarti dall’interno.

È normale sentirsi a disagio o in difficoltà all’inizio?

Sì, è normalissimo. Parlare di sé, soprattutto all’inizio, può fare paura. Il mio compito è creare uno spazio sicuro e accogliente, nel quale tu possa sentirti libero di esprimerti senza timore di essere giudicato. E se c’è timore del giudizio ci possiamo lavorare!

Posso smettere in qualsiasi momento?

Certo. La terapia è una tua scelta e puoi interromperla in qualsiasi momento. Tuttavia, dedicare una seduta di chiusura può essere utile per riflettere sul percorso fatto e concludere con consapevolezza.

La terapia è riservata?

Sì, tutto ciò che dici resta tra noi. Il segreto professionale è un principio fondamentale del mio lavoro. Voglio che tu sappia che questo spazio è tuo, protetto, inviolabile.

Quali problemi posso affrontare in terapia?

Puoi portare tutto ciò che per te è importante. Puoi portare tutto ciò che ti pesa, ti confonde o ti blocca. Non esistono temi troppo piccoli o troppo grandi. Ansia, stress, difficoltà relazionali, momenti di crisi, cambiamenti importanti… anche quando non sai esattamente cosa ti fa stare male, va bene così. Partiremo da lì, dal tuo “non so”.

Devo avere un “problema grave” per iniziare?

No. La terapia non è solo utile per affrontare i momenti più bui, ma anche per imparare a conoscerti meglio, a capire cosa vuoi davvero, a prevenire situazioni che potrebbero diventare più difficili. È uno spazio che scegli per te, per prenderti cura di te stesso.

Come può la terapia aiutarmi a migliorare le relazioni con gli altri?

I nostri schemi relazionali, costruiti nel tempo, agiscono come “mappe” che ci guidano. Si formano nel tempo, attraverso le relazioni con gli altri, e ci aiutano a prevedere reazioni, interpretare situazioni e selezionare ciò che riteniamo importante. Queste “mappe” plasmano le nostre azioni, influenzano i ricordi e alimentano le nostre emozioni. A volte, però,  ci conducono verso dinamiche dolorose o ripetitive. La terapia è uno spazio sicuro dove esplorare queste “mappe” e crearne di nuove, che ti aiutino a costruire relazioni più sane e soddisfacenti, oltre che a orientarti meglio nel tuo mondo interiore.

Quanto è importante la relazione tra terapeuta e paziente?

La relazione tra terapeuta e paziente non è solo il contesto in cui si svolge la terapia, ma il cuore stesso del processo di cambiamento. Le modalità relazionali che abbiamo adottato nella vita tendono a emergere anche qui, come se il legame terapeutico diventasse uno specchio. Questo legame ci permette di osservare da vicino come viviamo le relazioni: i nostri bisogni, le nostre aspettative, i timori che spesso ci portano a evitare o a ripetere schemi dolorosi.
Quando nella relazione emergono incomprensioni o momenti di distacco, questi diventano occasioni preziose per lavorare insieme. La rottura di un’alleanza terapeutica, per esempio, non è un fallimento, ma una possibilità di esplorare come affrontiamo il dolore e la vulnerabilità. La riparazione di queste fratture dimotra che le relazioni non devono per forza finire quando qualcosa si rompe. Questo processo di rottura e riparazione è uno dei momenti più trasformativi della terapia: ci aiuta a vedere che il legame può essere riparato, che possiamo essere accolti anche quando ci sentiamo fragili o “sbagliati”.

Cosa succede se non mi sento a mio agio con il terapeuta?

È normale che all’inizio ci sia un po’ di incertezza. La relazione terapeutica richiede tempo per costruirsi, come ogni relazione significativa. Ma se senti che qualcosa non funziona o ti blocca, è importante parlarne. Anche il disagio, se esplorato insieme, può rivelare aspetti importanti di te e delle tue modalità relazionali.

Perché il terapeuta non dà consigli diretti?

La terapia non è un luogo dove ricevere soluzioni preconfezionate. È uno spazio dove impari a trovare le tue risposte, a riconoscere i tuoi bisogni e a fare scelte che ti somigliano davvero. Il mio ruolo non è dirti cosa fare, ma camminare accanto a te mentre esplori le possibilità che senti più tue.

Come può la relazione terapeutica aiutarmi a cambiare?

Mi piace immaginare la terapia come un laboratorio relazionale, dove puoi osservare schemi ricorrenti, provare a modificarli e scoprire che esistono altre possibilità. Attraverso questo legame, puoi apprendere strumenti che poi porterai nelle relazioni della tua vita quotidiana.

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